La cascata di Brúarfoss, uno dei luoghi più iconici dell'Islanda - - WoW Travel

La cascata di Brúarfoss, uno dei luoghi più iconici dell’Islanda

C’è un angolo di Islanda dove l’acqua non si limita a scorrere. Salta, si contorce, si divide in mille rivoli turchesi prima di gettarsi nel vuoto con una grazia che lascia senza parole. La cascata di Brúarfoss, incastonata tra i paesaggi primordiali dell’Islanda, possiede un magnetismo difficile da spiegare. Il nome significa “cascata del ponte”, un omaggio a una passerella in pietra che secoli fa l’attraversava, oggi solo un ricordo sepolto nella memoria geologica del luogo. Per capire fino in fondo cosa significhi lasciarsi incantare da questo scenario, ne abbiamo parlato con il team di Islanda Facile, portale web dedicato all’organizzazione di una vacanza in Islanda.

Un tesoro nascosto sotto il cielo artico

La cascata di Brúarfoss si nasconde dietro una camminata che attraversa boschetti radi e fango, premia chi arriva al suo cospetto con un’esplosione cromatica inaspettata. L’acqua sembra scolpita nel ghiaccio più puro, un azzurro lattiginoso che pare uscito da un dipinto di Turner.

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Non c’è nulla di artificiale, solo natura allo stato brado. Mentre il flusso d’acqua si divide tra le rocce come un ventaglio liquido, il rumore resta sommesso, quasi discreto. Niente a che vedere con le cascate più celebri e rumorose del Paese. Brúarfoss non si impone, ma seduce, lasciando che l’osservatore si perda nei suoi dettagli.

Il suo fascino risiede nella misura, nella sorpresa, nell’armonia. Una cascata che sa farsi poesia, dove ogni spruzzo diventa parte di una sinfonia visiva da contemplare.

Il percorso che porta alla cascata Brúarfoss

Il percorso che porta a Brúarfoss non è segnalato da cartelli appariscenti o percorsi asfaltati.  Ci sono giorni in cui il sentiero sembra voler mettere alla prova chi passa, con fango fino alle caviglie e ponticelli di legno che scricchiolano sotto il peso.

Ma basta uno scorcio del fiume Brúará, che già mostra le sue tinte innaturali, per dimenticare ogni fatica. L’arrivo alla cascata è un climax lento e coinvolgente, quasi volesse preparare lo sguardo a un momento di bellezza rara.

Chi non se la sente di camminare può accedere da un punto più vicino, con un parcheggio a pagamento che taglia buona parte del tragitto. Ma chi ha tempo e voglia di mettersi in cammino, non dimenticherà facilmente quell’andatura sospesa tra il sacro e il selvaggio.

Il sogno liquido di ogni fotografo

Il colore dell’acqua, quel turchese irreale che sembra retroilluminato, cambia con il cielo, con la stagione, con la luce che filtra tra le nuvole. Non esistono due scatti uguali. L’alba, per esempio, regala un’aura dorata che si mescola con il blu come su una tavolozza. Il tramonto, invece, accende riflessi color rame sulle rocce bagnate.

Serve pazienza, certo, e qualche trucco del mestiere: treppiede saldo, filtro polarizzatore, esposizioni lunghe. In un luogo così, l’occhio si trasforma in pennello, e ogni scatto diventa un frammento di bellezza paesaggistica.

Non è raro vedere fotografi restare ore a cercare l’inquadratura perfetta, come se stessero dialogando con la cascata, in attesa che si conceda. L’anima di Brúarfoss non si mostra a comando, ma si lascia scoprire a poco a poco.

Islanda Facile: il portale web dedicato all’organizzazione del viaggio in Islanda

Un portale che non si limita a proporre soluzioni, ma accompagna il viaggiatore alla scoperta dell’Islanda con precisione.

Dalla home page traspare subito lo spirito del progetto: rendere l’Islanda accessibile, senza toglierle nulla del suo fascino rude. Itinerari pensati su misura, suggerimenti pratici su clima, abbigliamento e mezzi, dritte su dove dormire e come muoversi. Ogni dettaglio è costruito su esperienza diretta, su piedi che hanno calpestato lava e occhi che hanno visto l’aurora danzare.

C’è anche un’anima creativa dietro le proposte di Islanda Facile. Non si limitano a consigliare cosa vedere, ma raccontano l’isola come se fosse un’amica un po’ selvaggia ma generosa, pronta ad accogliere chi sa rispettarla. E poi ci sono i consigli fuori rotta, quelli che non trovi sulle guide: dove assaggiare un pane caldo cotto sotto terra, quale sorgente termale è ancora libera e dimenticata.

Affidarsi a loro è un po’ come avere un amico islandese al proprio fianco, uno che ti dice quando è il momento di andare e quando invece vale la pena restare a guardare una cascata che sembra arrivare da un sogno.